Ore 11 di una qualsiasi domenica mattina. Esco dal garage con la macchina, ma non riesco a chiudere la saracinesca con il telecomando. Dopo pochi minuti di tentativi vani arriva la telefonata dell’amministratore di condominio che mi dice di non preoccuparmi, il tecnico è già stato sollecitato. Efficienza da fantascienza! Ovviamente tutto il mio movimento era stato ripreso dalla telecamera di sicurezza, nel tragitto dal mio pianerottolo al garage ne incontro ben tre.
Ed abito in un comunissimo palazzo di un quartiere residenziale.
Bucarest ha circa 10 000 telecamere sparse su tutto il territorio che controllano strade, piazze, scuole,parchi,metro, ecc. appositamente collegate con gli uffici di polizia di appartenenza.


A queste si aggiungono quelle private, ovvero dei negozi, banche, case e palazzi.
Molte sono in vista, ma altre sono ben nascoste. Ad una mia amica è capitato di avere un incidente in un luogo tutt’altro che centrale. Non è stata colpa sua, e la polizia arrivata sul luogo dell’incidente, le ha detto che di lì a breve si sarebbe scoperta la verità. Dopo 48 ore è arrivato il video in cui veniva ripreso l’incidente, e di conseguenza la dinamica dei fatti. La mia amica non contenta, è tornata sul posto a cercare la telecamera…non l’ha trovata!
Mi viene da pensare che in Italia si potrebbero risparmiare tante di quelle cause…ma da noi con la storia del garante della privacy questo non è permesso, tutte le restrizioni che vengono fatte, tutta la segnaletica che deve esserci. Ma perchè? Per non invadere la sfera privata del cittadino? La stessa che poi viene regolarmente sbandierata sui social network?Io stessa mi sono ritrovata la casa svaligiata dopo aver postato in tutti i modi che ero all’estero.
Certo che i cittadini dell’est, la tolleranza al Grande Fratello ormai ce l’hanno nel DNA, la storia ce lo insegna e in tutta la filmografia a tema, il miglior spionaggio appartiene sempre a questa zona grigia d’Europa, ma almeno vivono più sicuri!
I più danarosi hanno adottato il sistema delle videocamere anche sulle proprie auto, a mo’di scatola nera, per evitare chi con gli incidenti ci specula.
I video vengono conservati per 30 giorni e poi vengono distrutti. I negozianti si avvalgono di questo servizio, ovviamente legato ad un pronto intervento da parte della security per un costo di circa 100 euro al mese.
Quello della vigilanza è uno dei maggiori business della Romania, tutti si servono di questo sistema e gli uomini con la scritta “security”si trovano dappertutto.Sulle strade, nei parchi, ogni due vagoni della metro c’è il guardiano munito di manganello. Quante volte ho visto gente piangere sulla metro di Milano a causa dei borseggiatori…
Ed ancora in tutti i supermercati e centri commerciali, e i più fortunati hanno i gabbiotti con il poliziotto davanti al cancello di casa.
Ora proprio per dirla tutta, se questi sistemi di sorveglianza funzionano da deterrente ai fini di non delinquere, aggiungo che i provvedimenti penali sono di gran lunga più severi rispetto a quelli italiani. Qui si finisce in prigione (e ci si resta) per reati che da noi sono a malapena contemplati. Per fare qualche esempio, la tolleranza all’alcool è zero, se si viene beccati, c’è il ritiro della patente per tre mesi. Stessa sorte se non ci si ferma davanti alle striscie se c’è il pedone in procinto di attraversare. C’è l’arresto immediato se si guida senza patente. E, anche qui la storia ci viene in aiuto, andare in carcere in Romania, non è una passeggiata. E non ci sono sconti per nessuno. Gigi Becali (proprietario dello Steaua Bucarest )sta scontando i suoi 3 anni nel duro carcere di Costanza per aver corrotto il ministro della difesa nella compravendita di un terreno di proprietà dello stato.
Se un rumeno vuole delinquere, è molto meglio venire a farlo in Italia! Motivo per cui se uno di loro viene preso e rispedito in patria….dopo pochi giorni è ovvio che torna nel Bel Paese a svolgere la sua professione.
E quindi,quando si sente alla tele che l’ennesimo rumeno ha compiuto azioni deprecabili…nessuno deve pensare che questa sia una prerogativa della razza, credo sia meglio ragionare sul sistema che rende questo possibile.
































Ci piace pensare che sia proprio il nome ad innescare una sorta di ottimismo quando si arriva qui. “Bucur” in Romeno vuol dire “felice”. Ecco, Bucarest è una “città felice”! Una capitale europea diversa, molto eclettica. Gli eleganti palazzi del primo novecento sono affiancati dalle severe costruzioni di stampo comunista, ma è proprio questo contrasto a raccontare la storia del paese. Un paese dal ricco passato,transitato sotto il regime comunista, che da 25 anni ha preso la “rincorsa” per raggiungere i fratelli europei. Ma che nello stesso tempo è anche rimasto fedele a tradizioni secolari. Visitare la Romania è come andare al cinema pensando di vedere un bel film e ritrovarsi a vedere un documentario…a vivere un documentario. Un misto di natura selvaggia, paesini rimasti intatti come cent’anni fa, antichi mestieri, gente semplice. A Bucarest la campagna e la città si incontrano. Grandi spazi, grandi costruzioni, molto verde, una vita notturna invidiabile, ristornati e locali, mostre, concerti, eventi sportivi e culturali.Si rimane sorpresi. Proprio questo ci piacerebbe raccontare, le attrattive e i contrasti della Romania. Guardarla attraverso gli occhi di coloro che la vivono. E per usare le parole di H.Miller:”Una destinazione non è mai un luogo, ma un nuovo modo di vedere le cose”.