La lingua rumena

limba_romanaLa lingua rumena viene parlata da circa 24 milioni di persone in Romania, Moldavia, ed in alcune zone della Serbia, Ucraina,Bulgaria ed Ungheria.

Ma è la seconda lingua più parlata negli uffici Microsoft….pare che quest’ultima abbia attinto abbondantemente in questo paese nel reclutamento del personale, visto che la tecnologia informatica la pone al primo posto in Europa insieme alla Svezia.

E’ una lingua romanza o neolatina, ma con un percorso diverso rispetto alle altre.

La Dacia, istituita sotto Traiano è uno degli ultimi territori conquistati dall’Impero Romano.

colonnaLa colonna di Traiano, racconta come una pellicola cinematografica a spirale la storia di questa invasione,(Al Museo di Storia Nazionale di Bucarest ne esiste una copia esatta, con la spiegazione di tutte le scene, veramente interessante).

Roma,non imponeva la propria lingua ai popoli colonizzati,ma erano questi che spontaneamente si adattavano gradualmente al latino per ottenere la cittadinanza romana. Le province della Dacia erano luoghi di frontiera soggetti a continue guerre e così,nel 271 i romani si ritirarono da questo territorio.biblia-de-la-bucuresti-(1) Successivamente esso fu soggetto a delle nuove invasioni, questa volta da parte di slavi, turchi e magiari. Il rumeno è perciò una lingua romanza sviluppatasi in un ambiente alloglotto senza legami con il resto della romanità e privo del dominio diretto della chiesa cattolica romana. Il popolo rumeno è l’unico popolo latino di religione ortodossa. La lingua erudita/ecclesiastica era lo Slavone, un rumeno con caratteri cirillici.

Della dominazione dell’Impero romano resta il nome della nazione,  Romania, un’isola di latinità sopravvissuta nell’Europa Orientale, e una lingua che ha nel suo lessico oltre il 70% di parole di origine latina.

Il resto sono termini di origine slava, turca ed ungherese.

Anche se di primo acchitto non si direbbe, è molto vicina all’italiano, se ci si ragiona.

La prima frase che ho imparato, dopo quelle d’obbligo (per favore, grazie, buongiorno e buonasera)è stata nu intelleg, non capisco, dal latino intelligere.

„Per favore”si dice va rugam, dal latino rogare, chiedere, pregare.

Il lei viene tradotto con la lunghissima formula domneavoastra, signoria vostra,residuo quasi medievale….

Ecco,se si fa attenzione e se si ha la fortuna di ricordare un po’ di latino (il problema è che nessuno se lo ricorda), molti vocaboli sono facilmente comprensibili.

La grammatica rumena ha alcuni aspetti che la rendono diversa dalle lingue romanze occidentali moderne. Ha tre generi: femminile, maschile e neutro.

L’articolo determinativo si mette alla fine del sostantivo. Cafe diventa cafea.

L’alfabeto rumeno è derivato dai 26 caratteri del latino, ai quali si aggiungono 5 caratteri speciali riportanti segni diacritici (â ă î ș ț).

Non ha consonanti doppie. E questo comporta notevoli difficoltà per i rumeni che si avvicinano alla nostra lingua. Motivo per cui ci si trova di fronte a divertenti menù italiani che propongono “burratta”, “parmiggiano”o “salsice”.

La cosa curiosa è che vi è una forte similitudine con il dialetto del nostro centro-sud,e non solo nei termini, ma anche nella costruzione delle frasi. Ed essendo io abruzzese, questo mi ha facilitato non poco l’apprendimento.

A tal proposito si racconta questo divertente aneddoto.

Un rumeno va a lavorare nella campagna abruzzese, al suo rientro i compatrioti gli chiedono quali sono state le difficoltà nella lingua. Questi risponde : “Nessuna, gli italiani parlano il rumeno, lo parlano male, ma lo parlano”.

Chi fosse interessato a visite guidate di Bucarest o della Romania può contattare Ursula

Brasov

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Brasov è una pittoresca cittadina medievale fondata dai cavalieri teutonici nel 1211 e fortificata dai Sassoni.

Le mura che la circondano sono state costruite nel XV secolo, sono alte 12 metri e lunghe 3 km, ed hanno 7 bastioni.

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E’nel cuore della Romania, a 170 km da Bucarest ed è tra i luoghi più frequentati dai turisti. Stando alle statistiche condotte dall’ Eximntur, solo nei primi otto mesi di quest’anno, ne sono arrivati 600.000 , che tradotto in termini economici significa, circa 170 milioni di euro, non male…

Costruita ai piedi del Monte Tampa, raggiungibile in funivia, sulla  vetta spicca il nome della città in caratteri Hollywoodiani.

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La piazza principale, Piata Sfatului, circondata da case in stile rinascimentale e barocche, ospita al centro la Casa Del Consiglio, dalla sua torre con orologio una trombetta annunciava gli eventi cittadini importanti, feste, giostre cavalleresche, cerimonie civili e religiose, tradizione che oggi è stata ripresa.

 

Una  leggenda  associa proprio questa piazza alla nota fiaba dei fratelli Grimm, I bambini di Hamelin, meglio conosciuta come Il pifferaio magico. Una vecchia versione della fiaba narra che i bambini scomparsi dalla città tedesca al seguito del pifferaio fossero poi ricomparsi quì.

bisericaUn rappresentativo monumento del Medioevo è la Chiesa Nera (Biserica Neagra), chiamata così perchè venne incendiata dagli austriaci nel XVII sec, prima di allora, ai tempi della Riforma Luterana si chiamava Santa Maria. Ospita la più completa collezione di tappetti orientali e un organo a 4000 canne.

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Vicino alla chiesa si può percorrere la strada della Fune (Strada Sforii), costruita secoli fa, larga solo 83 cm, pare che sia la più stretta d’Europa.

 

 

 

Nel complesso di San Nicola,si trova la prima scuola rumena (dell XI sec) e la prima tipografia(1500). Qui sono conservati testi importantissimi in Slavone (lingua erudita dell’epoca,un rumeno con caratteri cirillici) donati da personaggi illustri come la figlia di Pietro il Grande. Ho avuto la fortuna di essere accompagnata nella visita da Vasile Olteanu,curatore del museo da 40 anni,e autore di molti libri sull’argomento (parla cinque lingue).Mi ha raccontato di Aldo Moro, che è rimasto ben due ore in questo piccolo museo.E poi di Berlusconi,che ha fatto la stessa visita, ma ha impiegato 10 minuti!

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Una breve sosta va fatta anche al monumento degli eroi del 15 Novembre 1987, data poco conosciuta da noi, ma che ha annunciato l’imminente collasso del sistema comunista.In quei giorni, molti operai stremati dai ritmi di lavoro, dopo aver appreso che il salario avrebbe subito una decurtazione del 30%, dichiararono sciopero e scesero in piazza. Per la prima volta si udirono le parole dell’attuale inno rumeno, Desteapta-te romane, allora proibito.

Implacabili intervennero le forze speciali dell’esercito, arrestando, deportando ed in seguito torturando i manifestanti.

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Dopo il crollo della dittatura, i superstiti, usciti di prigione, ma con ancora i segni delle sofferenze, fondarono l’associazione „15 Novembre 1987”, di cui il presidente onorario è niente di meno che Vladimir Bukovski, noto scrittore e dissidente russo,che denunciò gli abusi commessi negli istituti psichiatrici sovietici nei confronti degli oppositori politici.

Passeggiare per le strade di Brasov è molto piacevole, soprattutto nel periodo natalizio, in cui i mercatini danno un tocco magico a questa cittadina che già di suo sembra uscita dalle fiabe.

provettaI ristoranti e caffetterie hanno quasi tutti un’aria bohemienne, e ne segnalo i due che non si devono assolutamente perdere: il Festival 39, completamente arredato con oggetti d’antiquariato, luci soffuse e soppalco.

E il Dr. Jekelius, è divertente prendere un aperitivo servito in una provetta all’interno di un’antica farmacia.

Un ultimo suggerimento….Ristorante Dei Frati vicino Piata Sfatului, tagliolini al tartufo da urlo!

 

 

Chi fosse interessato a visite guidate di Bucarest o della Romania può contattare Ursula