Brasov

Brasov-Panorama-01 (2)

 

Brasov è una pittoresca cittadina medievale fondata dai cavalieri teutonici nel 1211 e fortificata dai Sassoni.

Le mura che la circondano sono state costruite nel XV secolo, sono alte 12 metri e lunghe 3 km, ed hanno 7 bastioni.

6788062-Brasov_sign_Brasov

 

E’nel cuore della Romania, a 170 km da Bucarest ed è tra i luoghi più frequentati dai turisti. Stando alle statistiche condotte dall’ Eximntur, solo nei primi otto mesi di quest’anno, ne sono arrivati 600.000 , che tradotto in termini economici significa, circa 170 milioni di euro, non male…

Costruita ai piedi del Monte Tampa, raggiungibile in funivia, sulla  vetta spicca il nome della città in caratteri Hollywoodiani.

brasov alto

 

 

La piazza principale, Piata Sfatului, circondata da case in stile rinascimentale e barocche, ospita al centro la Casa Del Consiglio, dalla sua torre con orologio una trombetta annunciava gli eventi cittadini importanti, feste, giostre cavalleresche, cerimonie civili e religiose, tradizione che oggi è stata ripresa.

 

Una  leggenda  associa proprio questa piazza alla nota fiaba dei fratelli Grimm, I bambini di Hamelin, meglio conosciuta come Il pifferaio magico. Una vecchia versione della fiaba narra che i bambini scomparsi dalla città tedesca al seguito del pifferaio fossero poi ricomparsi quì.

bisericaUn rappresentativo monumento del Medioevo è la Chiesa Nera (Biserica Neagra), chiamata così perchè venne incendiata dagli austriaci nel XVII sec, prima di allora, ai tempi della Riforma Luterana si chiamava Santa Maria. Ospita la più completa collezione di tappetti orientali e un organo a 4000 canne.

sforii3

 

 

Vicino alla chiesa si può percorrere la strada della Fune (Strada Sforii), costruita secoli fa, larga solo 83 cm, pare che sia la più stretta d’Europa.

 

 

 

Nel complesso di San Nicola,si trova la prima scuola rumena (dell XI sec) e la prima tipografia(1500). Qui sono conservati testi importantissimi in Slavone (lingua erudita dell’epoca,un rumeno con caratteri cirillici) donati da personaggi illustri come la figlia di Pietro il Grande. Ho avuto la fortuna di essere accompagnata nella visita da Vasile Olteanu,curatore del museo da 40 anni,e autore di molti libri sull’argomento (parla cinque lingue).Mi ha raccontato di Aldo Moro, che è rimasto ben due ore in questo piccolo museo.E poi di Berlusconi,che ha fatto la stessa visita, ma ha impiegato 10 minuti!

sannicolaslavone

Una breve sosta va fatta anche al monumento degli eroi del 15 Novembre 1987, data poco conosciuta da noi, ma che ha annunciato l’imminente collasso del sistema comunista.In quei giorni, molti operai stremati dai ritmi di lavoro, dopo aver appreso che il salario avrebbe subito una decurtazione del 30%, dichiararono sciopero e scesero in piazza. Per la prima volta si udirono le parole dell’attuale inno rumeno, Desteapta-te romane, allora proibito.

Implacabili intervennero le forze speciali dell’esercito, arrestando, deportando ed in seguito torturando i manifestanti.

Luptatori_Anticomunistirevolta

Dopo il crollo della dittatura, i superstiti, usciti di prigione, ma con ancora i segni delle sofferenze, fondarono l’associazione „15 Novembre 1987”, di cui il presidente onorario è niente di meno che Vladimir Bukovski, noto scrittore e dissidente russo,che denunciò gli abusi commessi negli istituti psichiatrici sovietici nei confronti degli oppositori politici.

Passeggiare per le strade di Brasov è molto piacevole, soprattutto nel periodo natalizio, in cui i mercatini danno un tocco magico a questa cittadina che già di suo sembra uscita dalle fiabe.

provettaI ristoranti e caffetterie hanno quasi tutti un’aria bohemienne, e ne segnalo i due che non si devono assolutamente perdere: il Festival 39, completamente arredato con oggetti d’antiquariato, luci soffuse e soppalco.

E il Dr. Jekelius, è divertente prendere un aperitivo servito in una provetta all’interno di un’antica farmacia.

Un ultimo suggerimento….Ristorante Dei Frati vicino Piata Sfatului, tagliolini al tartufo da urlo!

 

 

Chi fosse interessato a visite guidate di Bucarest o della Romania può contattare Ursula

 

 

 

 

 

 

 

Dracula, tra storia, leggenda e business

TITLE: DRACULA (1958) ¥ PERS: LEE, CHRISTOPHER ¥ YEAR: 1958 ¥ DIR: FISHER, TERENCE ¥ REF: DRA015CJ ¥ CREDIT: [ THE KOBAL COLLECTION / HAMMER ]

Nell’immaginario collettivo, se si pensa alla Romania, si pensa a Dracula.
Ma quanto c’è di vero in questo mito? Praticamente nulla! Tutto il business turistico che ruota intorno a questo nome è basato sulle poche righe del romanzo di Bran Stoker, Dracula.
Lo scrittore irlandese, nel corso della sua vita, entrando in contatto con l’autore ungherese Armin Vanbery, rimase affascinato dai suoi racconti sulla storia e sui costumi dei Balcani.
Finì per citarlo nel cap.23 definendolo “my friend Arminus of Buda-Pesth”.
Ed è così che Stoker decide di ambientare parte del suo romanzo gotico in Transilvania, dove il protagonista Jonathan Harker si trova “immediatamente avvolto in un clima di misteri e di scongiuri, fino a che di notte, tra lontani lupi che ululano e cavalli dalle narici infuocate, giunge in un castello dove un signore vestito di nero, dagli occhi troppo rossi e dai denti troppo bianchi..”
Vlad_Tepes_002A questo si aggiunge il mito di Vlad Tepes (l’impalatore), il sanguinario principe della Valacchia, che dichiarando guerra a Matyas Corvino, re di Transilvania, finì per invadere la vicina Brasov impalando nobili e cittadini, e continuò ad usare questo crudele metodo (pare di origine assira, secondo Erodoto, Dario impalò 3000 babilonesi..) contro nemici, ladri e traditori.

Il racconto del suo particolare comportamento venne diffuso in tutte le corti d’Europa nel 1463, pare proprio per volere di Matyas Corvino, su un opuscolo stampato,probabilmente a Vienna, con allegata una sua raffigurazione. Aggiungo a tal proposito che esiste un solo vero ritratto di Vlad, e si trova nel Castello d’Ambras, nel Tirolo.
Egli era figlio di Vlad II soprannominato Dracul, soprannome dovuto a un gioco di parole. infatti nel XV aveva coniato delle monete con l’emblema di un drago e il popolo, credendo in un patto con il diavolo, ha iniziato a chiamarlo Vlad Dracul (Vlad il Diavolo) invece di Vlad Dragonul (Vlad il Drago). Successivamente, con la traduzione in altre lingue la parola “dracul” fu associata alla parola “vampiro”.
foto castelloE il Castello di Bran rappresentava una location perfetta, avendo ospitato, anche se solo per qualche giorno, il temibile principe. Arroccato su una parete rocciosa all’interno di una stretta gola, questo ambiente suggestivo ha aiutato ad accrescere l’alone di mistero e di leggenda che avvolge questa storia.
Le scalinate strette e tortuose, le camere a graticcio, i passaggi sotterranei e le torri conferiscono un sapore recondito e affascinante.

scale bran6781345-Secret-passage-in-Bran-Castle-0
Fatto erigere nella seconda metà del 1300, inizialmente fu usato come baluardo contro le incursioni da parte dell’impero ottomano.
Ma a partire dal 1920, la magione divenne residenza dei sovrani di Romania. Vi soggiornarono a lungo la regina Maria di Sassonia-Coburgo-Gotha e sua figlia, la principessa Ileana . Nel 1948, la famiglia reale rumena venne costretta a lasciare la residenza dalle forze dell’ordine comuniste (e lasciare la Romania in 24 ore).
Fu restituito al legittimo proprietario, Dominic d’ Asburgo, figlio della principessa Ileana e architetto negli USA, solo nel 2006. Per questi rappresenta una vera e propria miniera d’oro, considerato che ha una rendita di circa un milione di euro l’anno.
Si tratta in assoluto del luogo più turistico della Romania, ogni anno circa 560 000 persone arrivano in Transilvania per visitarlo, creando ingorghi vari negli ambienti più angusti. Stessa aria si respira prima di entrarvi, ai piedi del Castello c’è un vero e proprio “suk”, in cui bancarelle e ambulanti proprongono ogni genere di merci e souvenir a tema.
Attualmente, stando a quanto dice The Daily Telegraph, è in vendita, ed il suo valore commerciale è di circa 140 milioni di dollari, l’attuale proprietario per quella cifra sarebbe disposto a cederlo.