Come ho già raccontato in un altro post, la Pasqua in Romania è una festività molto importante, e tra tutte le tradizioni, senza dubbio è la più sentita. Preceduta da ben 7 settimane di quaresima, durante le quali i credenti rinunciano a carne, uova, latticini ed alcool per purificare corpo e spirito.
Questo spiega il lungo braccio di ferro che si è svolto in questi giorni tra il MAI (Ministero affari interni) e il BOR (Biserica Ortodossa Rumena).
– Restate a casa! -continuava a ripetere il Presidente Klaus Johannis – Altrimenti dopo le feste ci saranno i funerali!
Giusta obiezione se si considera che tra i riti ortodossi vi è il fatto di baciare le icone (tutti in fila) e il prendere il vino santo dallo stesso cucchiaino…
– La Santa Eucaristia non è e non potrà mai essere una fonte di malattia – ha ribattuto il Patriarca Daniele, pluridiscusso personaggio a capo della Chiesa Ortodossa rumena – E’ una fonte di nuova vita in Cristo, il perdono dei peccati, la guarigione dell’anima e del corpo –
Visione religiosa contrapposta a quella laica. Neanche a dirlo, Il Patriarca Daniele, ha già dato prova negli anni di non essere uno che molla e la Chiesa Ortodossa rappresenta una vera e propria potenza (soprattutto in termini economici). Non dimentichiamo che accanto all’enorme simbolo del potere temporale che è il Palazzo del Parlamento è stato eretto il simbolo di quello spirituale, la Cattedrale ortodossa più alta del mondo (ben 120 metri).
Ma nonostante la disapprovazione di Johannis, Marcel Vela, ministro degli interni è sceso a compromessi, essendo lui stesso un uomo di fede e in stretti legami con la chiesa ortodossa firmando un curioso “protocollo” con il barbuto Patriarca. Vediamolo.
La messa sarà celebrata a porte chiuse (naturalmente) e si potrà seguire su Tv e rete. Ma il pane benedetto e la Luce Santa (i lumini), saranno chiusi in sacchetti e distribuiti da sacerdoti volontari (muniti di guanti e mascherine) a tutti coloro che ne faranno richiesta. Sugli usci, dalle finestre o ad un rappresentante nel caso di condomini.
La distribuzione è iniziata già da qualche giorno, proprio come si vede in questo video del telegiornale.
Trovo questo sistema, per quanto curioso, un modo per dare due messaggi. Il primo quello di rimanere a casa, in un periodo dove impazza il “delivery”, la chiesa offre il servizio mettendosi al passo coi tempi. L’altro, è più profondo. Mi metto nei panni di un credente, un credente vero. Oppure in quelli dei malati gravi che si trovano negli ospedali (alcuni anche in isolamento oltretutto, lontano dai loro cari).
Nei momenti tristi e disperati, e questo lo è, quando non si vede una soluzione, quando anche la tecnologia ha fallito, un credente si aggrappa alla fede. E Dio (inteso come potere superiore) non può “restare a casa” anche lui. Deve dare la speranza. Questo è il mio pensiero. L’immagine di un Papa solo nella grande piazza sotto la pioggia non sarà mai dimenticata. Un messaggio di sconfitta e rassegnazione di fronte alla pandemia.

Il Gradina (giardino)
Il Gradina
Anche qui (non a caso è lo stesso proprietario), una foresta con al centro un bancone bar con sopra tante bottiglie che pendono dal soffitto con delle corde. Di nuovo amache e relax totale.
Due luoghi spettacolari.
Una casa antica, ma anche qui, dall’esterno nulla lascia presagire cosa si trova all’interno. Si fanno le scale e ci si ritrova in salette arredate con mobili antichi (interbellico), libri e porcellane d’epoca. Stanze calde, accoglienti, e poi l’esterno! Tavoli e sedie in ferro battuto turchese in un giardino su due livelli.
Non amo usare il blog per pubblicizzare le attività commerciali. Amo invece trasmettere le sensazioni di fronte alle cose che mi piacciono o non mi piacciono. Ma ci sono dei luoghi e delle vicende che meritano di essere conosciuti. In più, ho sempre avuto un debole le storie di successo. Beh! Mi pare che gli elementi ci siano tutti per parlare di 
Cristian nasce a Fagaras. Negli anni ’70 sceglie la libertà, e chiede di avere il passaporto per poter lasciare la Romania e raggiungere suo fratello in Italia. Questa richiesta non gli permette di terminare gli studi, viene espulso dalla facoltà per “parassitismo”. Ma, come tutte le persone lungimiranti, ne vede il lato positivo, ovvero la possibilità di avere più porte aperte davanti a sè. Dall’Italia, con in tasca solo 60 dollari, raggiunge il Canada. Qui, non conoscendo la lingua, inizia lavando piatti o lavorando nei bar. Dopo aver imparato l’inglese trova impiego come tecnico designer di giorno e alla sera continua a lavorare nei bar.
Per farlo inizia ad acquistare terreni e chiedere permessi (l’attività più rognosa in Romania). Vende le sue proprietà. Vende una Maserati per acquistare un trattore, uno scavatore, ecc.







