Qualche anno fa, andando al Kaufland, mi sono trovata davanti questa strana costruzione circolare dal tetto ondulato e in cemento armato, e mi sono incuriosita.
Si trattava del Circo Globus, ovvero il circo di Stato, fatto costruire negli anni 60 per ospitare gli spettacoli circensi. Direttore della struttura, per più di un ventennio era stato addirittura Iozefini, il più grande mago e illusionista romeno, di cui in futuro mi piacerebbe narrarne la storia.
Ma torniamo al Globus. Se il circo in Romania ha rappresentato per molti anni una grande attrattiva per il pubblico, tanto da meritare una costruzione apposita, parte del merito va a Teodoro Sidoli, fondatore dell’omonimo circo che per oltre un secolo fu annoverato tra i più famosi d’Europa.
Fu un’altro dei tanti italiani che preferirono il suolo romeno per manifestare le proprie doti, contribuendo allo sviluppo e alla professionalità di quest’arte a metà strada tra sport e divertimento. Una figura che meritava un approfondimento, e con l’aiuto del Cedac (grazie Arianna!) e qualche rivista d’epoca sono riuscita trovare delle informazioni.
Nato nel 1830 a Novara, a 12 anni lascia la sua famiglia, che lo avrebbe voluto commerciante come il padre, per fare il cavallerizzo nel circo Gillet.
Il suo ardente carattere lo portò, diciannovenne, tra le file garibaldine, a combattere accanto al grande generale.
In seguito alla ritirata di Garibaldi, Teodoro torna a Novara, sposa Emilia Gattin e fonda un proprio circo col quale inizia una tourneè andando in Russia, Turchia ed Egitto.
Ma sceglie Bucarest per fermarsi e costruire nel 1874 il primo circo stabile, sull’angolo della Brezoianu, dove ora si trova l’Hotel Cismigiu /Birreria Gambrinus.
Un secondo edificio venne costruito a Iasi. In questi anni il circo in Romania raggiunse dei livelli altissimi di professionalità formando artisti che portarono in giro per tutta l’Europa la fama della scuola di provenienza.
Tutta la famiglia era all’altezza del nome che portava. Il primogenito Cesare pare che superasse il padre come cavallerizzo.
Suo fratello, Franzini, era un valente giocoliere che riusciva a sparare con tre revolver in contemporanea. La bella figlia Alma teneva una scuola di cavalleria. Ed ancora quattro figlie, Luisa, Serena, Medea e Clotilda, tutte amazzoni.
Ma come è nella triste tradizione bucurestana, nell’1884 lo stabile venne distrutto da un incendio. Alcuni pali portanti cedettero e le lampade diedero fuoco alla struttura provocando 5 morti e numerosi feriti.

Fondo Antonio Giarola-Archivio CEDAC
Due anni più tardi ne viene costruito un altro, su strada Poliţiei. In mattoni, “in stile elvetico, con una facciata monumentale, come si addice ad una capitale, e con una loggia per ospitare le altezze reali”…ma nel 1887, appena prima dell’inaugurazione il circo di nuovo prende fuoco! Teodoro muore a Galati nel ’91. Gli succede il figlio Cesare.
Bisognerà attendere il 1902 affinchè la moglie Emilia faccia richiesta per riscostruire il circo stabile di Bucarest. Ma forse quell’anno merita di essere ricordato anche per un curioso aneddoto.
Star della compagnia era il mago Kleppini, che più di una volta si era vantato di avere sconfitto il grande Houdini. Quest’ultimo, appresa questa notizia in Germania, raggiunse il circo Sidoli nei pressi di Dusseldorf, e nascosto tra il pubblico svelò la sua identità sfidando l’indomani il Kleppini. Il direttore del circo Sidoli, Reutter, preoccupato dall’esito che avrebbe avuto la vicenda, volle visionare le manette del celebre mago.
Tra tutte la sua attenzione cadde su un tipo a combinazione alfabetica, che si apriva spostando le lettere dei cilindri fino a formare la parola chiave, che in questo caso era proprio “chiave”. Il direttore giurò solennemente di non rivelare ad alcuno il segreto. L’indomani, il 2 giugno del 1902, in presenza di un elevato numero di spettatori e stampa, accadde una cosa curiosa. Houdini aprì la sua valigia piena di manette ed invitò l’antagonista a sceglierne una. Ovviamente, Kleppini si fiondò su quella mostrate il giorno prima al direttore, ma dopo ore ed ore di tentativi non riuscì ad aprirle.
E questo perchè Houdini aveva cambiato il codice da “chiave” in “frode”! Grandissimo.
Oltre al merito di aver “sfornato” acrobati e clown, si aggiunge quello di aver fatto conoscere al pubblico romeno, molti cantanti e concertisti italiani. Ed ancora, nel 1906, nell’edificio di Iasi, si impianta la prima sala cinematografica della Romania.
L’era del circo Sidoli termina nel 1932, anno in cui venne demolito. Da quel momento riprese a spostarsi da una città all’altra, ovunque ci fosse un pubblico disposto (sempre meno) ad accoglierlo…
E poi l’epoca del circo è piano piano finita. A gennaio del 2017, un incendio al Globus ha visto morire 11 animali, tra cui 2 tigri siberiane. Una petizione firmata in tempi record da migliaia di persone ha portato subito all’approvazione della legge, facendo diventare la Romania il 25mo paese d’Europa che proibisce l’uso degli animali selvatici nei circhi.
E il Circo Globus? Ora si chiama Metropolitan e offre bellissimi spettacoli musicali ed artistici, come questo scenografico “Alice nel paese delle meraviglie”, ad esempio.