Passano inosservati, pur stando sulla strada principale, la Calea Victoriei, a due passi da Lipscani, il luogo più turistico della città. Le sue vetrine “scacciano”piuttosto che attirare l’attenzione, sono così poco attraenti…Eppure una breve visita in questi magazzini dall’aria così triste è da fare. Una sola rampa di scale e, come in una macchina del tempo, ci si ritrova indietro di 40 o 50 anni.
E’ come entrare nella Standa degli anni ’60, provare per credere.
Ma,saudade a parte, come tanti altri edifici di Bucarest, anche questo ha una storia da raccontare.
Sono stati progettati nel 1928, in art decò dall’architetto ebreo Herman Clejan, lo stesso che aveva progettato la villa del filonazista Maresciallo Antonescu a Predeal. Una grande amicizia tra i due, che fece si che Clejan venisse esonerato dall’obbligo di portare la stella gialla a sei punte dopo l’emanazione delle leggi razziali.
Inizialmente chiamati Galeries Lafayette, emulando quelli parigini (1912), si trattava del primo grande magazzino in Romania. Moderno e dotato di ascensore, sfarzoso come quello di Parigi, con colonne di marmo e ampi spazi espositivi, nulla a che vedere con i piccoli e tradizionali negozi che Bucarest aveva visto fino a quel momento.
Accanto ad esso nel periodo interbellico si trovava l’Hotel De France, in seguito chiamato Hotel Lafayette, uno degli edifici più belli ed eleganti della Belle Epoque, e sede di una delle più famose birrerie dell’epoca, la Varful Cu Dor. Purtroppo questo palazzo se ha resistito al terremoto del’40 non ha fatto altrettanto con quello del ’77, quindi è stato demolito ed al suo posto ora si trova il moderno edificio a specchi del Financial Plaza (Torre Bancorex).
Una superficie di 13000 mq, 5 piani in cui è possibile trovare di tutto. Profumi e souvenir al pian terreno e, a salire, abbigliamento, scarpe, borse, mercerie, tessuti, lingerie,parrucche,pellicce, cappelli (ve ne sono di bellissimi, specie i colbacchi). Una voce a parte per gli abiti da sera, ve ne sono per tutti gusti, in Romania sono d’obbligo in molte occasioni.L’impossibilità di creare un parcheggio sotterraneo ha fatto si che non venisse trasformato in un moderno centro commerciale a km zero come Unirea e Cocor (entrambi grandi magazzini fin dai tempi del comunismo e poco distanti da qui).
Da lussuoso emporio, nel 1948 viene nazionalizzato e chiamato Victoria, e un famoso slogan del periodo recitava ”Magazinul Victoria, 50 de magazine într-unul singur” (Magazzini Victoria, 50 negozi in uno).
Ma la carenza di merci disponibili nel periodo del regime ha accomunato il suo destino a quello di molti altri negozi, e come si vede in questa pubblicità, qui era possibile comprare i prodotti razionati con la tessera .
E gli abitanti di Bucarest, di fronte alla scarsità di materie prime avevano finito col fare dell’ironia sullo slogan sopracitato, con “Salamul Victoria, un singur salam în 50 de magazine” ( Salame Victoria, un unico salame in 50 negozi), in riferimento al noto insaccato romeno, che insieme alla cioccolata Rom, è tra i pochi prodotti comunisti a persistere ancora oggi sugli scaffali dei supermercati.
Si entra per curiosità, si respira un po’ di tristezza, ma solitamente si esce felici… si fanno spesso degli ottimi affari!
Chi fosse interessato a visite guidate di Bucarest o della Romania può contattare Ursula.