Fernando De Cruciatti – Nemo propheta in patria

7. Manuela e Fernando Poco prima di trasferirmi in Romania, la mia amica Manuela mi raccontò del suo bisnonno Fernando (Dino) De Cruciatti, il quale dopo aver abbandonato la carriera di attore si era recato a Bucarest.

Di lui in seguito si è saputo poco e nulla, tranne che era rimasto in questa terra straniera per circa 10 anni e che si era dato alla regia teatrale. Quindi mi aveva invitato a cercare qualche notizia a riguardo.
All’inizio, non avendo affatto familiarità con la lingua, ero riuscita a trovare solo qualche briciola e dopo poco ho abbandonato completamente la ricerca.

Ma, i casi della vita, mentre ero in coda al consolato per il rinnovo del passaporto, mi capita tra le mani una rivista in cui Jean Cazaban, un noto critico e storico del teatro rumeno, cita il regista De Cruciatti come rappresentante del teatro dell’avanguardia che ha portato in scena in questo paese pezzi del repertorio italiano come Goldoni e Pirandello, lavorando con i più grandi attori dell’epoca.

Contatto subito il direttore dell’Istituto Italiano di Cultura, Ezio, che da quando sono arrivata qui è diventato una specie di “numero verde”al quale mi rivolgo per ogni sorta di informazione e in breve trova la strada per mettermi in contatto con Cazaban ed aprire le porte per la ricerca.

1. Fernando DicrucciatiFiorentino, classe 1889, attore ( in film accanto ad  Anna Magnani), autore, scenografo e regista teatrale, ebbe in Italia una carriera brillante ma non facile, nell’ambito di un regime fascista che non condivideva.

Inviato dal Ministero della Cultura Popolare nel 1938, doveva restare per una sola stagione, ma è poi rimasto per più di 10 anni, anni che hanno visto la Seconda Guerra Mondiale e l’inizio della dittatura comunista. Ha imparato la lingua rumena.

 

Ha lavorato nei teatri nazionali più grandi della Romania, Bucarest, Cluj Napoca e Iasi, riscuotendo successo non solo tra il pubblico, ma anche nella critica. Fece conoscere opere come La figlia di Iorio,nel 1939, la tragedia pastorale di D’Annunzio.

A seguire La Locandiera, Il Bugiardo e I Rusteghi di Goldoni.”Il regista è riuscito ad imporre alla sua compagnia uno stile pieno di rigore”dice Ioan Massof nell’ottavo volume del “Teatro Rumeno”.

asta seraEd ancora Questa sera si recita a soggetto di Pirandello, Mirra, tragedia in 5 atti di Vittorio Alfieri (in cui egli stesso ha realizzato i disegni delle scene) e La Guardia alla luna di Massimo Bontempelli.

Potrei continuare con il lungo elenco delle opere di cui ha il merito di aver fatto conoscere ed apprezzare  ad un pubblico straniero, ma preferisco finire con le sue parole dette molti anni fa all’età di 86 anni al papà di Manuela:” Per me vivere è gioia. A me non importa nè di mangiare nè di far niente. Potrei vivere di lumache e lombrichi, la gioia di vivere è quella che mi tiene in vita. Cerco di fare il possibile per non essere cattivo, di non fare del male. Se ci riesco, non lo so. In ogni modo faccio ogni sera un esame di coscienza, per quello che ho fatto bene e per quello che ho fatto male.E guarda che non sono praticante, ma credo profondamente in Dio. Nel mistero di Dio…Capito amico mio?”cruc anz (2)

 

 

6 pensieri su “Fernando De Cruciatti – Nemo propheta in patria

  1. Grazie di cuore Stefi! Mi piace ricordare che è stato un uomo messo a dura prova dalla vita: vedovo giovane a causa dell’epidemia di spagnola, ha poi visto morire il figlio, disperso in guerra, e la figlia di malattia. Senza contare che, al suo ritorno dalla Romania, è stato volutamente dimenticato dal mondo teatrale italiano del dopoguerra, fatta eccezione di alcuni, importanti amici come il critico Silvio d’Amico e il commediografo Cesare Vico Lodovici. Un bisnonno davvero speciale, pieno di vita e amante della vita. Nonostante tutto. Grazie!

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